Pasticciotto

Il pasticciotto o altrimenti detto bocconotto fa parte della mia storia famigliare eppure nessuno – o quasi – l’ha mai preparato. Mi spiego meglio: a casa della mia nonna materna prima in campagna e poi in città faceva bella mostra di sé un corredo in rame sempre lucente. Sulla parete frontale all’ingresso, nella parte dove l’occhio cade più sovente, c’erano appesi una maxi tortiera e a raggiera dei  piccoli stampini, con piccoli occhielli appoggiati sui chiodini. Erano i piccoli gioielli di nonna e le chiedevo ogni volta perché erano li, le chiedevo perché mai delle tortiere dovessero penzolare da una parete. Lei era ogni volta stupita dalla mia domanda, mi accorgevo che per lei fosse una domanda sciocca.

Io non l’ho mai vista fare dei dolcetti. Eppure ne ricordava la dolcezza ogni volta che li guardava e me ne parlava.

Chiudo, perchè ricordare mia nonna è insieme un ricordo bello, ma ancora bruciante, scrivo e non riesco a trattenere le lacrime. E un pasticciotto non può che far gioire nella sua rustica semplicità, nel suo essere cosi dolce e casalingo.

pasticciotto foto

Il dolce più semplice che c’è: un contenitore di frolla in cui è racchiusa la crema pasticciera e una piccola amarena che regala il giusto equilibrio. Io ho fatto una versione smart dei pasticciotti ed ho utilizzato lo stampo da muffin – in realtà la forma con cui i pasticciotti sono più conosciuti è oblunga, in altri casi tondeggiante- . Ad ogni modo questo è un pratico espediente per ricavare dei pasticcciotti in assenza degli stampi specifici.

RICETTA PER PASTICCIOTTI

per l’impasto:

  • 300 grammi di Farina
  • grammi di Lievito per dolci
  • 125 grammi di Zucchero
  • 125 grammi di Strutto
  • 2 uova

Per il ripieno

  • 400 milligrammi di Latte intero
  • 85grammi di Zucchero vanigliato
  • 25grammi di Amido di mais
  • 25grammi di Farina
  • 12 Amarene sciroppate
  • 4 tuorli

per spennellare

  • 1 tuorlo + un cucchiaio di latte

PREPARAZIONE

  1. Preparare l’impasto dei pasticciotti. Mettere farina, lievito, zucchero e strutto in una ciotola, amalgamare e formare delle grosse briciole. Aggiungere 2 uova, uno per volta, e impastare fino a formare un’impasto omogeneo. Prendere l’impasto, coprirlo con pellicola e mettere in frigo per mezz’ora.
  2. Preparare la crema. Riscaldare il latte, senza che tocchi il punto di ebollizione. In una ciotola unire 4 tuorli e lo zucchero, montare bene con una frusta elettrica. Aggiungere la farina e la maizena, poi unire il latte caldo, amalgamare bene e spostare l’intero composto in un pentolino per fare addensare la crema. Spostare la crema in una ciotola e fare intiepidire.
  3. Riprendere l’impasto e stendere i due terzi di esso. Coppare 12 dischi del diametro di 10 cm e sistemarli all’interno di una teglia da muffin. Posizionare all’interno di ciascun disco un’amarena sciroppata e riempire di crema.
  4. Stendere la restante parte di impasto in uno strato più sottile, coppare 12 dischi e sistemarli su ciascun pasticciotto. Sigillare bene i bordi ed eliminare l’impasto in eccesso.
  5. Sbattere un uovo con il latte in una ciotolina e con l’aiuto di un pennello spennellare la superficie di ciascun pasticciotto.
  6. Cuocere i pasticciotti in forno preriscaldato a 180 gradi per 20 minuti circa.

Ciambelline al vino rosso


Ho smesso di pensare a settembre come l’inizio di un nuovo anno. Ho smesso di pensare a settembre come un punto e a capo. Però sono portata a pensare settembre come il mese del risveglio dopo la sospensione del mese di agosto, che a me sembra incredibilmente lungo. Settembre mi dà la voglia e la carica di pensare che nonostante tutto, da qualche parte devo pur ricominciare.

ciambelline con il vino

E allora, ho deciso di iniziare anche sul mio blog con un pensiero dolce ad accompagnare i risvegli settembrini.

Riparto con le ciambelline al vino: oneste, dolci, con un’anima pura e buona.

Perchè io voglio ancora sperare nell’ onestà del pensiero e  nella purezza dell’animo.

Voglio sperarci perchè quando applico questi principi – nonostante tutto – il mio cammino sembra un pò meno duro. Voglio sperarci perchè alla fine è quello che piu’ conta nella mia vita e pazienza se questo è un mondo che spesso va al contrario, che rallenta le verità, che gioca sporco e che premia le apparenze.

Voglio cominciare settembre in semplicità e rendermi la vita piu’ semplice. Come rendere questo spazio un contenitore di cose semplici. Di pensieri e di ricette, perchè  spesso i miei pensieri vanno di pari passo con le ricette. Perchè la cucina e le ricette spesso mi aiutano ad alleggerire i miei pensieri e quando sto troppo tempo lontana dai fornelli vedo sempre tutto piu’ contorto, meno definito, tutto piu’ incerto. Perchè la cucina è il mio mondo possibile.

E il mondo possibile lo vedo semplice e buono come una ciambellina al vino.

Ed ho anche la loro ricetta.

Ingredienti

  • 500 gr di farina
  • 125 gr di zucchero
  • 140 ml di olio di oliva
  • 200 ml di vino rosso
  • 1 bustina di vanillina
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • zucchero q.b

Preparazione

  • Metti la farina in una ciotola con lo zucchero, il lievito e la vanillina. Aggiungi l’olio e il vino e forma un impasto omogeneo.
  • Sposta l’impasto su una spianatoia, definiscilo e dividilo in quattro pezzi. Forma con ciascuno un filoncino, poi suddividilo in piccoli pezzi che allungherai con l’aiuto dei palmi.
  • Forma le ciambelline e passa la superficie nello zucchero.
  • Inforna a 150 gradi per 25/30 minuti o fino a quando la base scurisce.
  • Sposta le ciambelline su una gratella e lascia raffreddare.

Qualcosa sulle ciambelline…

il colore scuro è nato un pò per caso – usualmente le ciambelline al vino sono candide – perchè quel giorno avevo solo vino nero. L’ho usato pensando fosse solo una variante e invece da quel giorno sono diventate le mie ciambelline, le mie preferite.

La riuscita – croccantezza e quindi conservabilità – la ottieni con una cottura lenta che asciuga l’umidità e ti permette di ottenere dei biscottini ben cotti, croccanti e che puoi conservare a lungo. Utilizza dei contenitori di vetro o delle biscottiere con chiusura ermetica.

Prepara, regala e mangia ciambelline al vino… 

C’è anche la variante delle ciambelline alla farina di farro. Clicca qui

Focaccia di fave (soffice, soffice)

Qualche post fa tra una riflessione e un’altra -a cui se ne sono aggiunte ancora- avevo annunciato la ricetta della focaccia di fave, poi di mezzo si è messa una seppia al sugo.

In realtà la stagione delle fave sta volgendo al termine, ma siete ancora in tempo per preparare questa sfiziosa focaccia, la cui ricetta è quasi una doppiatura della focaccia rustica di fave della collezione Il meglio di Sale e Pepe “Pizze, Focacce e torte salate”.

Piccolissime variazioni (come la dose di lievito, la sostituzione dello scalogno con la cipolla, piccoli cambiamenti al procedimento e ai tempi di cottura) che non giustificano l’attribuzione di proprietà della ricetta.focaccia fave e prosciutto

Ho pensato che questa base è perfetta anche solo guarnendola con del pomodorino fresco -sicuramente la farò una prova- o sostituendo per esempio le fave con i piselli. Ad ogni modo è una ricetta che vale la pena di provare, perchè il successo è garantito. Amerete la consistenza soffice e morbida, il gusto delicato, l’aspetto delizioso e la leggerezza dell’impasto. Perfetta da farcire…io non ho resistito e un pezzo di focaccia con le fave l’ho farcito con del prosciutto, qualcuno mi ha suggerito con della pancetta, ma non sarebbe da sottovalutare del capocollo e del pecorino…

focaccia di fave

focaccia di fave

Ingredienti

  • 500 gr di farina 00
  • 280 ml ca di acqua tiepida
  • 1/2 cubetto di lievito di birra fresco
  • 200/250 gr di fave decorticate
  • 1 cipolla
  • 1/2 cucchiaio di sale
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • olio di oliva q.b.
  • sale
  • pepe
  • per l’emulsione: 3 cucchiai di acqua e 4 cucchiai di olio

Preparazione

Sgrana le fave e scottale per qualche minuto in acqua bollente. Scolale e versale in una bacinella con acqua fredda. Scolale nuovamente e togli la pellicina.

Riduci la cipolla in piccoli dadini e stufala con 1 cucchiaio di olio in una padella -aggiungendo dell’acqua-, unisci le fave e fai insaporire.

Versa in una boule dell’acqua tiepida, aggiungi il lievito di birra e con le mani scioglilo, unisci anche lo zucchero. Versa la farina in piu’ riprese amalgamando, aggiungi il sale e 3 cucchiai di olio e continua a impastare lavorando con una mano: il composto risulta abbastanza morbido. A questo punto unisci il composto di fave e cipolla e impasta bene. E’ utile spostarti su una spianatoia infarinata per definire l’impasto che deve risultare una palla liscia ed elastica.

Sposta il composto nella boule, fai un taglio a croce e copri con una pellicola. Fai riposare per almeno 2 ore.

Riprendi l’impasto, sgonfialo e spostalo in una teglia da forno leggermente oleata. Stendilo con le mani in una sfoglia uniforme premendo con le dita come a formare delle fossette. Copri nuovamente con un telo e lascia lievitare per 1/0ra.

Prepara l’emulsione con acqua e olio e versala sulla focaccia.

Inforna per 1/2 ora a 200 gradi in forno preriscaldato e statico (se la superficie non dovesse colorirsi troppo, aziona qualche istante il grill)

Sforna e lascia intiepidire.

Muffin rustici olive e cipolla (e un pò di autocritica)

Non è la fine dell’anno e non siamo agli inizi di settembre, ma oggi sono caduta nella trappola del bilancio foodblog.

Sono entrata nel mio blog come fossi un’ospite, ho aperto le pagine come se non avessi conosciuto quello che c’era dentro, ho mantenuto un distacco come se quel blog non fosse il mio.

Mi sono chiesta: ti piace questo blog? Ieri avrei detto di si, oggi dico NI.
Onesta, fino in fondo, sempre.

Sono molte le carenze e le cose da migliorare. Tante, troppe. Sto pensando ad un dominio proprietario, un salto importante, un passaggio nel mondo degli adulti. E, come sempre, ho  mille dubbi, mille se, mille ma.

Ma (ecco il primo ma), ammetto di non avere ancora chiara la direzione che voglio dare al mio foodblog e per questo motivo attendo. In realtà qualche mese fa, avevo detto di aver trovato una mia strada o meglio avevo creduto di aver trovato la mia strada. Ora mi sento di nuovo ferma come all’incrocio di un semaforo: indecisa su che svolta prendere. A sinistra? A destra? O vado dritta?
Restano svolte ferme e decise la mia inclinazione all’onestà, sincerità e trasparenza.

Sto riflettendo sul fatto che ieri avrei mollato tutto. Oggi, no. Devo essere piu’ caparbia, piu’ testarda e ripartire dai lati positivi di questo foodblog.
1) E’ una mia creatura e in quanto tale, non posso abbandonarla (l’ho fatto già una volta, mea culpa!)
2) I contenuti e le ricette sono l’espressione piu’ vera del mio modo di vivere la cucina.
3) La raggiunta consapevolezza delle potenzialità che solo un blog personale può offrire.

Riparto da questo e cercherò di migliorare. (Detto tra noi, vediamo domani che succede…)

Non posso non lasciare una ricettina. Chiudo le mie prolisse questioni con una ricetta facile, sfiziosa e perfetta per il pic-nic: prepariamo i muffin olive e cipolla.

muffin olive e cipolla

 

Ingredienti

  • 220 gr di farina
  • 180/200 ml di latte
  • 150 gr di cipolle bianche
  • 120 gr di asiago in cubetti
  • 2 uova
  • 1 bustina di lievito istantaneo
  • 50 gr di olive verdi denocciolate
  • 4 cucchiai di olio di oliva
  • sale q.b.

Preparazione
Taglia la cipolla a fettine e stufala in una padella con un filo di olio, regola di sale. Lascia raffreddare e tieni da parte.

Mescola in una ciotola le uova, l’olio e il latte, aggiungi le cipolle stufate.

In un’altra ciotola aggiungi la farina setacciata, il lievito, i pezzetti di asiago e le olive.
Unisci i due composti lasciando il composto grumoso.

Distribuisci nei pirottini e cuoci per 20 minuti a 180 gradi.

Lascia intiepidire e mangia! 🙂

 

Pappardelle con carciofi e lamelle di mandorle

Ho passato qualche ora in più nella cucina negli ultimi giorni e comunicato meno ricette sul web. Sarà, ma la dimensione intima della mia cucina un pò mi manca.

Vivere una ricetta per il solo piacere di farla. Viverla in quegli attimi e poi dimenticarla.006

Ma questi lo so, sono stati d’animo passeggeri, sovraccaricati dai mutamenti stagionali che su di me hanno molta presa. Dò troppo peso alle stagioni. Le aspetto, ansiosa. E quando arrivano, mi accorgo che è solo una scemenza quella di averle caricate di troppe aspettative.

Aspettavo il sole. Il sole è arrivato. Ma non mi ha portato quel senso di benessere che cercavo.

Quando proprio mi sento giù, io faccio la pasta fatta in casa. L’ho imparata da pochi anni. Mi distende e mi impegna completamente. E’ il mio antidoto ai pensieri tristi.

E cosi ieri ho preparato la pasta all’uovo, tirato la sfoglia a mano e ricavato le pappardelle.

In verità questa storia/ricetta non avrebbe dovuto finire sul blog, ma scrivere è diventata per me un pò una cura: mettere nero su bianco pensieri che rendono pesante il mio agire, scriverli per guardarli in faccia e affrontarli.

A questo passaggio si aggiunge il fatto che credevo non fosse una ricetta riuscitissima. Invece, sbagliavo. Sbagliavo perchè a volte mi faccio prendere da smanie di perfezionismo, da prima della classe. Invece, no! Non sono pappardelle perfettissime, ma rugose avvolgenti e carnose (questo si) a raccogliere un condimento di  carciofi.

Vi avviso però che la rugosità della pasta –agevolata dalla presenza della semola rimacinata – si mantiene a patto che stendiate al matterello la sfoglia: un pò di esercizio e tanta buona volontà. Intanto vi lascio qualche tip.007

1. La mia pasta all’uovo include sempre una porzione di semola rimacinata, che indicativamente, si definisce in rapporto 1:3 di farina bianca. La quantità e la qualità della semola incidono molto sulla consistenza dell’ impasto.

2. L’impasto con la semola risulta più consistente rispetto a quello con la sola farina. Quindi valutate bene, se in fase di lavorazione è il caso di aggiungere dell’acqua calda. Non vorrete mica ritrovarvi un mattoncino da stendere al matterello? 😉

3. Tagliate l’impasto sempre con un pò di anticipo – una mezz’ora può bastare- perché la pasta asciughi un pò, prima di essere cotta.

4. Una volta cotta lasciate la pasta all’uovo sempre un pò più umida, perché continuerà a tirare il condimento.

pappardelle carciofi

INGREDIENTI PER PAPPARDELLE CON CARCIOFI E LAMELLE DI MANDORLE

Ingredienti per 6 persone

  • 220 gr di farina 00
  • 80 gr di semola rimacinata
  • 3 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 6/8 carciofi
  • 1 cipolla bianca
  • olio q.b.
  • sale e pepe q.b.
  • lamelle di mandorle tostate q.b.
  • prezzemolo

Preparazione

  • Distribuisci la farina e la semola sulla spianatoia e forma una fontana. Aggiungi un pizzico di sale ai lati della fontana. Al centro rompi tre uova, sbattile leggermente con una forchetta e poi con l’aiuto di una mano rovescia all’interno le farine fino a intridere il composto d’uova.
  • Impasta con le mani, lavorando con i palmi e forma una palla liscia che avvolgerai nella pellicola. Lascia riposare per 1/2 ora.
  • Monda i carciofi, trasferiscili in una bacinella con acqua fredda. Poi scolali e tagliali a spicchietti.
  • In una padella metti olio abbondante e stufa la cipolla.
    Poi aggiungi i carciofi, rosolali, regola di  sale e incoperchia. Aggiungi acqua calda all’occorrenza (poca per volta) quando il fondo, si asciuga troppo.
  • Spegni quando i carciofi risultano teneri.
  • Riprendi l’impasto, schiaccialo leggermente e con l’aiuto di un matterello grande stendilo in una sfoglia. Aggiungi semola rimacinata per evitare che durante l’operazione la sfoglia si attacchi.
  • Dividi la sfoglia in due. Ripiega le due parti arrotolandole su se stesse e taglia con l’aiuto di un tarocco o di un coltello. Srotola le pappardelle e stendile su un lato della spianatoia.
  • Cuoci le pappardelle in abbondante acqua salata. Scolale al dente e trasferiscile nel condimento di carciofi aggiungendo un mestolo di acqua di cottura. Aggiungi il prezzemolo tritato finemente e il pepe macinato al momento e un filo di olio.
  • Dividi in piatti singoli e distribuisci lamelle di mandorle tostate.

 

 

Zeppole (la zeppola di mamma)

zeppole

Vedo zeppole ovunque. Sento parlare di zeppole ovunque.

Mi chiedono: ma tu le fai le zeppole a S. Giuseppe?

In realtà la risposta è ni, nel senso che la ricetta della zeppole è quasi esclusiva di mia madre. E’ lei la custode della zeppola. E’ lei che deve prepararle perché anche papà preferisce cosi. Perché sono il suo dolce preferito e fatte da lei dice che sono più buone. E io lascio fare. Perché è sempre stato cosi. E io voglio che sia cosi.

E’ il dolce che ristabilisce i ruoli. E’ il dolce famigliare, estremamente bello e infinitamente buono, nella sua prorompente bontà: una base di pasta choux fritta, arricchita da golosa crema pasticciera e impreziosita da una lucente amarena.

Io mi sono occupata della crema pasticciera. Ogni volta vario ricetta. Questa volta ho utilizzato una variante con maizena e mantecatura al burro, prendendo spunto dalla ricetta del blog La Ciliegina sulla torta. Ho  diminuito però le quantità del burro e velocizzato un passaggio: sono si precisa, ma troppi passaggi e attese tendo a stroncarli sul nascere.

Il risultato? Buone e amabilmente casalinghe.

INGREDENTI PER ZEPPOLE 

  • 250 gr di acqua
  • 150 gr di farina
  • 70 gr di burro
  • 3 uova
  • 2 cucchiai di zucchero
  • un pizzico di sale
  • una puntina di lievito vanigliato
  • olio di semi per friggere

 

per la crema pasticciera

  • 500 gr di latte
  • la scorza di un limone
  • 4 tuorli
  • 120 gr di zucchero
  • 40 gr di maizena
  • 20 gr di burro

 

Per decorare: amarene, zucchero a velo e cannella q.b.

PREPARAZIONE

  • Prepara la crema pasticciera.

Versa in un pentolino il latte, aggiungi la buccia del limone, una parte di zucchero e porta a ebollizione.

In un’altra ciotola, riunisci i tuorli e incorpora la restante parte di zucchero. Lavora bene con una frusta. Aggiungi la maizena setacciata e poi a filo versa il latte sul composto stemperando e continuando a rimestare con una frusta.

Versa il composto in una pentola con il doppio fondo in acciaio e mantenendo il fuoco dolce, continua a girare fino a quando non raggiungerà la giusta consistenza.

Spegni il fuoco e sposta la crema in un nuovo contenitore (meglio se di vetro). Una volta che la temperatura si è abbassata, introduci il burro a temperatura ambiente e tieni da parte la crema pasticciera.

  • Prepara le zeppole

Metti a bollire l’acqua assieme al burro, aggiungi anche lo zucchero, un pizzico di sale e la scorza del limone. Quando l’acqua ha raggiunto il bollore incorpora la farina setacciata rimestando fino a quando il composto si stacca dalle pareti della pentola.

Spegni il fuoco e lascia raffreddare:  per accelerare l’operazione sposta il composto in una ciotola.

Aggiungi poi le uova  -una per volta- lasciandole assorbire completamente al composto: utilizza una frusta o un cucchiaio di legno maneggiandole energicamente. In ultimo metti una puntina di lievito vanigliato.

Trasferisci l’impasto delle zeppole in una tasca da pasticcere, dotata di bocchetta a stella e comincia a formare le zeppole.

Fai cosi: ritaglia dei quadrati di carta forno  – ad es. di 10 cm X 10 cm- e distribuisci sulla loro superficie l’impasto realizzando delle forme circolari allineandoti alla grandezza del quadrato ritagliato.

Riscalda abbondante olio di semi e quando è bollente sposta le zeppole – unitamente alla carta sulla quale sono state realizzate-  lasciandole dorare a fuoco medio, prima da un lato, poi dall’altro.

Scola le zeppole su carta assorbente e fai raffreddare.

Guarnisci con crema pasticciera -distribuiscila con una sacca a poche -, decora ciascuna zeppola con un’amarena e cospargi con zucchero a velo e un pizzico di cannella.

N.b. Aggiungi l’amarena e lo zucchero al velo poco prima di servire.